domenica 12 settembre 2010












Nelle crepe di un mondo imbestialito, si intravedono rararmente spiragli di fulgida bellezza: una scultura significante, un dipinto che invade il cuore, una poesia potente.


Frutti di una cultura umana sopraelevata, quando li incontriamo hanno il potere di uno schiaffo
ristoratore o di quella carezza che aspettavamo da tempo, senza avere il coraggio di chiederla.

Tuba Sahaab è una donna giovanissima: 11 anni. Una bambina?
No,una donna giovanissima: se il contenitore deve esaltare il contenuto, questa è una definizione possibile.

Ed è una poetessa: i suoi versi che hanno raggiunto i quattro angoli del pianeta, partono
dalla periferia di Islamabad nel Pakistan ed, in linea retta, giungono a me, a te, a chiunque abbia voglia di svegliarsi.

Piccole lacrime
le loro facce simili a quelle degli angeli
lavate col sangue.
Loro dormono per sempre con rabbia

Un'ambasciatrice della cultura a tutti gli effetti: la piccola signora delle parole, con il suo
talento stesso, è un simbolo contro la non-cultura repressiva ed oscurante dei talebani,
i quali impediscono alle bambine di ricevere un'istruzione e alle donne di lavorare.

Mi piace molto Tuba: la immagino scrivere un ponte di parole, invisibili e ferme come marmo, per passare dall'altra parte e raggiungere la mano del primo che volesse - cieco! - scagliare
la pietra contro Sakineh.

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