domenica 22 novembre 2009


L'attentatrice è un libro importante perchè ha il pregio di rimescolare le carte in gioco.
Questo avviene già nella decisione saggissima dell'autore, Mohammed Moulessehoul, di scegliere uno pseudonimo femminile.
Un cambio di prospettiva che dall'autore passa ai protagonisti della storia/Storia.
Sihem, una donna araba, apparentemente felice ed integrata nella società bene di Tel Aviv (Israele), entra in un ristorante pieno di bambini che festeggiano un compleanno e, si fa esplodere. L'esplosione, oltre a ferire ed uccidere una trentina di persone, squarcia la vita di suo marito Amin Jaafari, arabo naturalizzato israeliano, che viene destrutturato dalle schegge morali di un attentato compiuto dalla persona che credeva di conoscere più di ogni altra.
Questa è solo la partenza di una partita a carte di Amin con la sua vita, in cui tutto viene costantemente rimescolato: amore, carriera, radici, grattacieli e guerriglia, ville e povertà, vittime ed attentatori.

"L'ufficiale mi informa che in seguito all'attacco kamikaze compiuto da Wissam Jaafari contro un posto di blocco, e conformemente agli ordini ricevuti dai suoi superiori, abbiamo mezzora per evacuare la casa e permettergli di procedere alla sua distruzione.
"Cosa" protesto. "Volete distruggere la casa?"
"Vi restano ventinove minuti, signore."
"Neanche a pensarci. Non vi lasceremo distruggere la nostra casa. Che storia è questa? Dove andrà la gente che abita qui? Ci sono due vecchi quasi centenari che cercano di congedarsi con dignità dai pochi giorni che restano loro. Non avete il diritto...Questa è la casa del patriarca, il punto di riferimento più importante di tutta la tribù. Sloggiate di qui, e in fretta."
"Ventotto minuti, signore."
"Rimarremo dentro. Non ci muoveremo da qui."
"Non è un mio problema" dice l'ufficiale. "Il bulldozer è cieco. Quando parte, va fino in fondo. Siete avvisati."
"Vieni via" mi dice Faten tirandomi per il braccio.
...
"Ma distruggeranno la casa" grido
"Cos'è mai una casa quando si è perso un paese?" sospira.

1 commenti:

Natalie ha detto...

Mi hai incuriosita... di solito evito questi tipi di libri (ne ho abbastanza di guerre e tensioni), ma ogni tanto ci vuole una piccola eccezione.

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