mercoledì 7 ottobre 2009

Una fabbrica dismessa, abituale luogo di pernottamento per i senza fissa dimora.
Il corpo di una donna.
Lasciato lì, a marcire dopo le fortissime percosse
che ne hanno causato la morte.
La vittima è Svetlana Makarska, una donna ucraina di 50 anni.
Svetlana è stata uccisa da, Youcef Boufligha, di dieci anni più giovane.

Un uomo molto violento.
Nella sua furia, l'ha colpita alla testa.
Erano conviventi.

Facciamo dunque un piccolo riassunto:

Vittima: 1
Killer: 1 (convivente)
religione?: no
movente: non spiegato (forte aggressività)
reo confesso: macchè! L'hanno dovuto rincorrere.

E' davvero sconcertante: già queste prime tre storie evidenziano che l'uccisore è sempre una persona che vive nella stessa casa e che la religione non c'entra assolutamente nulla.

1 commenti:

CartEssenza ha detto...

Purtroppo di eventi del genere ce ne sono a bizzeffe...il problema è che la punizione vera scatta quando si tratta di omicidio mentre non viene fatto abbastanza prima che ci si arrivi, per esempio in caso di stupro, persecuzione, maltrattamenti fisici e psicologici. Bisogna sperare sempre, come donna, di avere fortuna; è brutto da dire, ma è così...

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