lunedì 10 maggio 2010


Il Rapporto dell'organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo)ci informa che ben 215 milioni di bambini sono costretti a lavorare.Di questi, 115 milioni sono impiegati in attività pericolose come servitù per debiti, prostituzione e lavoro nelle miniere.
Nel quadriennio dal 2004 al 2008, si è rilevato un calo del 3% del lavoro minorile, soprattutto femminile.
Se i bambini dai 5 ai 14 anni sono diminuiti del 10%,i ragazzi dai 15 ai 17 anni sono aumentati di 10 milioni.
I paesi in cui il lavoro minorile è più diffuso sono l'Asia e l'Africa subsahariana. Ovviamente non a caso,dal momento che la povertà e la mancanza di un lavoro adeguato pergli adulti, comportano che tutte le braccia possibili vengano impiegate soprattutto nei lavori agricoli. Fossero anche quelle dei bambini.
L'ILO segnala una forte preoccupazione che la crisi attuale possa far diminuire i tentativi di ridurre il lavoro minorile, almeno nelle sue forme peggiori (obiettivo prefissato per il 2016)
Le ricette prescritte in questa situazione globale e cancerogena riguardano la possibilità di fornire un'struzione scolastica ai bambini e lo sviluppo di un sistema di protezione sociale per le famiglie più vulnerabili.
Un dato sconcertante (se gli altri non vi hanno ancora sconcertato)è che il costo per l'eliminazione del lavoro minorile nel mondo richiederebbe molto meno dei 10.000 miliardi stanziati pr salvarele banche degli Stati Uniti e Regno Unito, durante la crisi economica.

1 commenti:

Cris Soka ha detto...

vai romii continua a sostenere la tua lotta pacifica e inesorabile, come la guccia che cadendo ripetutamente, con decisione, ma senza violenza, scava la roccia..fino a creare un "passaggio"..brava brava!!!

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