lunedì 22 marzo 2010


Una storia composta di blocchi narrativi ed emotivi.
I primi sono funzionali ad un racconto che partedal dopoguerra della Germania Post-Nazista, fino ad arrivare agli anni '70.
I blocchi emotivi non sono invece fluttuanti. Crescono i personaggi, invecchiano, ma i loro nodi interiori non si sciolgono.
La storia dell'incontro tra uno studente quindicenne ed una donna discreta dai modi ridigi e scattanti è la giusta metafora della implosione tra la generazione dei tedeschi che hanno visto il crollo della Germania nazista e la nuova generazione dei tedeschi spensierati, puliti , ignari.
Il ponte è rappresentato dai libri, letti a voce alta Michael ad una Anna dissimulatrice di un passato oscuro di ignoranza e violenza.
Anna Schmitz infatti era stata una sorvegliante nei campi di concentramento. Una donna dedita al lavoro, precisa riguardo alle procedure (seppure di morte), acritica.
Il ruolo della cultura nel film, anche "solo" rappresentato dalla capacità di saper leggere serve ad illuminare i chiaroscuri presenti nella storia personale e sociale di un personaggio come Anna, la quale esegue gli ordini, galvanizzata dal pensiero unico e dominante.
Ma questa realtà non serve a farci amare di più Anna oppure a perdonarle di esser stata complice nell'uccisione di 300 ebrei.
Leggere, riflettere, scrivere sono rappresentati come atti la cui importanza risulta spaventosamente oggettiva proprio attraverso il caso contrario, quando cioè non sono presenti a formare l'identità ed il pensiero di una persona.

0 commenti:

Posta un commento

 

Copyright 2010 Suomii at work.

Theme by WordpressCenter.com.
Blogger Template by Beta Templates.