Solo un grande maestro della musica come Angelo Branduardi poteva concepire un progetto culturale di così ampio respiro da traghettarci, pur perfettamente ancorati al 2009, nella vita
della Serenissima a cavallo tra il '500 e il '600.
Vi assicuro che districarsi nella bolgia mattutina, ascoltando "Che faralla, che diralla", è un'esperienza che travalica il tempo e ci fa rivivere l'atmosfera del tempo, come argonauti da poco usciti dalla macchina del tempo.
Le quattro grandi tematiche affrontate in musica riguardano un uomo del '500 come un uomo del 2009: Destino e Fortuna,Gioco, Spirito, Amore.
La lingua di queste "chansons" è poi molto interessante: non dimentichiamo infatti che il Fiorentino (come dialetto che si eleva a lingua italiana) arriva in Veneto, e qui gli intellettuali veneti se ne innamorano così tanto da volersene appropriare, sezionandolo in grammatica. Quasi a voler insegnare il Fiorentino agli stessi fiorentini, agli altri italiani del tempo e, perchè no, agli italiani del XXI sec.
1 commenti:
Certo che scrivi un sacco, tu! Ma come fai???
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