E' da un pò di giorni che sto cercando di farmi un'opinione sul caso Marrazzo.
La mia opinione non verte sulla scelte private di quest'uomo, ma sugli effetti
del crollo della credibilità che può investire chiunque si presenti come un modello,
disatteso.
Già gli Antichi conoscevano bene questo rischio.
Fedro, autore delle Favole:
" Chi ha perduto l'autorità che aveva prima, diventa nella disgrazia
bersaglio anche dei vili".
Nella mia mente, il nome Marrazzo è associato a Giuseppe Marrazzo (padre).
Giornalista emerito e scrittore de "Il Camorrista", un libro antenato di Gomorra di Saviano.
Il nome Marrazzo (nel padre, e solo negli intenti del figlio) era legato a parole come "Verità, Inchiesta, Analisi, Difesa del debole".
Leggiamo il ritratto che Piero (figlio) fa di sè stesso sul sito www.pieromarrazzo.it:
"Due o tre cose che so di me.
La famiglia è la mia vera grande passione. Con le mie tre figlie e mia moglie (ho omesso i loro nomi per pudore, ndr), passo tutto il mio tempo libero. ... ...ecc.ecc.
Rifletto sul fatto che, paradossalmente, queste rivelazioni (nel senso più proprio del termine, questi cioè svelamenti oltre l'apparenza data) ci indichino il grosso divario tra l'Immagine reale di una Persona e l'Immagine che si vuole trasferire all'esterno.
Lo stesso discorso è esteso anche al nostro Presiente del Consiglio.
Rifletto sulla distinzione tra l'onère della Notizia e il dolore causato alla fitta rete di persone che circondano l'oggetto della Notizia. (volutamente non ho usato la parola "soggetto").
Rifletto sul Potere delle Parole.
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